Tradizioni dal Marocco: Mano di Fatima e tajine

Tradizioni dal Marocco: Mano di Fatima e tajine

Grazie alla sua posizione di confine tra Africa ed Europa, il Marocco è stato nel passato uno dei luoghi di transito più trafficati dalle popolazioni che si muovevano tra i due continenti. Tutti i popoli che hanno attraversato il Paese hanno lasciato traccia del loro passaggio, andando ad arricchire l’immenso patrimonio culturale del Marocco.

Uno degli elementi più famosi che contraddistingue la tradizione musulmana è sicuramente la Mano di Fatima, conosciuta anche con il nome di Hamsa o Khamsa, che nella religione musulmana significa “cinque”: un numero sacro, infatti la quinta lettera dell’alfabeto “Heh” è uno dei nomi benedetti di Dio, e cinque sono anche i libri sacri venerati dalla Torah. Si tratta di un amuleto molto diffuso in tutta l’Africa settentrionale, specialmente tra i marocchini.
La leggenda narra che una donna di nome Fatima sacrificò la sua mano per essere liberata; da quel momento è diventata un simbolo di libertà.
Negli ultimi tempi, la Mano viene usata molto spesso come oggetto di decorazione, colorato e adornato di arabeschi, o anche come segnale per indicare spazi riservati alle donne.

La cucina, invece, è dominata dal tajine, piatto tipico della tradizione nordafricana, specialmente marocchina. In realtà il nome tajine è riferito al recipiente di terracotta in cui viene cotto il cibo, che è composto da due parti: un piatto basso sul quale si poggiano le pietanze per la cottura e un cono che si pone sopra al piatto basso. Generalmente questo tipo di cottura è usata per preparare carne o pesce in umido (soprattutto carne, visto che il Marocco non ha una grande tradizione di pesce) accompagnato da riso o cous cous, il tutto condito con molte verdure. La chiusura del recipiente con il cono, fa sì che l’umidità, salendo verso l’alto, aderisca alle pareti del cono e le gioccie scendano lentamente di nuovo sulla carne: in questo modo si ha una concentrazione massima dei sapori e dei profumi.
Tra i Tajine più conosciuti ci sono il muqualli (pollo con limone e olive), il kefta (polpette e pomodori) e il mrouzi (agnello con prugne e mandorle).
Sono solo due perle del Marocco, un paese variegato, che spazia dal mare alla montagna, dalle città imperiali al deserto, offrendo ai visitatori qualsiasi tipologia di viaggio.
Noi vi consigliamo di trascorrere almeno una notte del deserto, un’esperienza unica che porterete dietro per sempre.

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